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Cosa sono le emozioni?
Cosa sono le emozioni?
É possibile definirle da un punto di vista psicologico come risposte complesse che coinvolgono esperienze soggettive, processi fisiologici e reazioni comportamentali. La loro evoluzione ha consentito di affinare la risposta dell’uomo agli stimoli ambientali, al fine di aiutarlo nella sua sopravvivenza.
Percezione delle emozioni
Le emozioni vengono vissute dall’uomo come percezioni momentanee, il cui insorgere coinvolge l’organismo attivando parti del cervello. L’amigdala è una piccolissima porzione del nostro sistema nervoso particolarmente coinvolta nei processi corporei e comportamentali legati alle emozioni; in altre parole, l’amigdala si attiva per permetterci di reagire agli stimoli emotivi suscitati dall’ambiente in cui ci troviamo, modificando il nostro comportamento e consentendoci dunque di metterci al sicuro.
Risposte fisiologiche
Per prepararci all’azione, durante gli stati di allerta, tali risposte cerebrali coinvolgono anche il sistema nervoso autonomo, modificando la fisiologia del nostro organismo, influenzandone quindi il battito cardiaco, la respirazione e la tensione muscolare.
Soggettività delle emozioni
La nostra risposta emotiva e comportamentale non sempre è coerente con quanto accade nell’ambiente circostante; pertanto, è doveroso precisare che le emozioni e i comportamenti che ne derivano sono connessi ad un vissuto soggettivo. Ne deriva che anche la capacità di gestire le emozioni è diversa da soggetto a soggetto e che dunque il concetto di regolazione emotiva, differisce a seconda delle esperienze di vita legate a tali emozioni. La regolazione emotiva, in psicologia, viene definita come la capacità di riconoscere e nominare le emozioni, comprendere le cause e conseguentemente scegliere se contenerle o esprimerle.
Psicoanalisi e emozioni
La lettura psicoanalitica complessifica il concetto di emozione, considerando le manifestazioni che da esse insorgono come strettamente correlate a processi inconsci, derivanti dalle esperienze di attaccamento vissute principalmente nella nostra prima infanzia. Freud e altri psicoanalisti che lo hanno susseguito hanno ipotizzato che le emozioni derivassero da conflitti interni tra il nostro Es (l’insieme di impulsi e desideri primitivi), l’Io (il nostro senso conscio di identità) e il Super-Io (la nostra coscienza morale). Ad esempio, la rabbia, può nascere quando un desiderio inconscio viene represso o contrastato dal Super-Io, causando frustrazione e conflitto interno.
Meccanismi di difesa
La psicoanalisi freudiana parla di repressione emotiva come di quei movimenti inconsci attraverso i quali l’individuo blocca le emozioni e i desideri inaccettabili dall’Io, relegandoli negli strati inaccessibili alla coscienza. Questi movimenti inconsci vanno sotto il nome di meccanismi di difesa e rappresentano una difesa temporanea dell’Io, ma nel tempo le emozioni represse possono manifestarsi in una varietà di sintomi. Alcuni esempi di meccanismi di difesa sono la repressione, la proiezione, la negazione o la sublimazione. Questi processi, pur aiutandoci a gestire l’ansia o il disagio, possono anche far emergere emozioni distorte o spostate verso altri oggetti o situazioni.
Pratica psicoanalitica
La pratica psicoanalitica lavora attraverso la tecnica delle libere associazioni, l’interpretazione dei sogni e dunque attraverso un lavoro di emersione e interpretazione dell’inconscio, al fine di reintegrare tali emozioni, migliorando la consapevolezza e l’accettazione di sé.
Teoria delle relazioni oggettuali
Secondo la teoria delle relazioni oggettuali, le emozioni del nostro passato vengono spesso rievocate in età adulta, influenzando il nostro comportamento. Le relazioni di attaccamento con i caregiver contribuirebbero a creare le basi per tutte le relazioni successive. Pertanto, il nostro modo di provare e gestire emozioni come paura, tristezza, gelosia o rabbia riflettono le esperienze di attaccamento che abbiamo avuto da bambini.
Teoria Cognitivo Comportamentale (CBT)
Ben diversa è l’interpretazione che ne dà la teoria Cognitivo Comportamentale (CBT), che vede le emozioni come il prodotto delle interpretazioni cognitive che facciamo degli eventi; ne deriva che i trattamenti cognitivo comportamentali mirano a ridurre la sofferenza emotiva attraverso la modifica dei pensieri disfunzionali e dei comportamenti che ne derivano. Le emozioni secondo tale teorizzazione possono essere considerate parte di un processo, all’interno del quale i pensieri influenzano le emozioni, che a loro volta incidono sui comportamenti.