Category Archives: dipendenze patologiche
XXVIII Giornata Internazionale contro l’Abuso di Droghe e Sostanze Illecite
Anche quest’anno l’Oikos, in occasione della XXVIII Giornata Internazionale contro l’Abuso di Droghe e Sostanze Illecite, organizza per sabato 27 giugno presso il Centro Direzionale Zipa a Jesi, la “Festa della Conferma” con i ragazzi che hanno terminato cinque anni fa il percorso terapeutico all’interno delle sue comunità: sarà un ritrovarsi amichevole con coloro che hanno concluso da molti anni il programma psicosocioriabilitativo e che ne hanno onorato i valori e lo spirito nel tempo.
La Conferma è un momento importante per tutti coloro che hanno lavorato per il raggiungimento di questo traguardo: soci, dipendenti, amici, familiari. Senza queste persone che con passione e dedizione si sono dedicate e si dedicano quotidianamente al sostentamento dell’attività dell’Oikos, all’avventura di costruire una solidarietà concreta, l’Oikos non avrebbe raggiunto i risultati che oggi può festeggiare.
Questa festa fa volgere lo sguardo ancora di più verso il futuro, alla continue sfide per migliorare sempre di più l’offerta d’aiuto e per rispondere sempre con maggior efficacia alle richieste di sostegno provenienti da tanti giovani e famiglie. A tutte queste persone è stato possibile dare una mano a ritrovare la speranza, la voglia di vivere e la capacità di progettare il proprio futuro grazie al supporto, anche economico, che in tutti questi anni non è mai mancato da parte di privati, aziende ed Enti, in una parola, dalla Città.
Claudio Cardinali
La cerimonia di “Graduazione” dell’Oikos 2008
Sabato 20 dicembre 2008 alle ore 10 l’Oikos ha festeggiato la Graduazione presso l’Aula Consiliare, del Comune di Jesi.
La cerimonia pubblica, denominata anche “I Passi Ritrovati”, suggella la fine del programma psicosocio riabilitativo dei ragazzi che sono stati ospiti delle comunità di recupero. In questa occasione, ripetuta ogni anno a dicembre, i ragazzi ricevono pubblicamente un diploma e una spilla d’oro con l’emblema dell’Oikos: “una casa”. Quella casa che lasceranno non come persone perfette, ma come persone libere e critiche, con le loro caratteristiche individuali distintive. Al termine del programma di recupero i ragazzi hanno un’ esigenza in più: improntare la vita, se lo vorranno, ai principi e ai valori che hanno acquisito, e l’umiltà di impegnarsi per continuare a crescere.
Quest’anno hanno ottenuto la Graduazione 6 giovani, che con le loro famiglie, sono stati protagonisti della cerimonia. Diverse le autorità presenti in qualità di “Testimoni” dell’evento, molte delle quali hanno consegnato ai ragazzi il diploma, segno tangibile dell’esito positivo del percorso compiuto all’interno dell’Oikos.
Oltre ai “padroni di casa”, il Sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi e l’Assessore ai Servizi Sociali, Bruna Aguzzi, hanno partecipato alla cerimonia il Vescovo di Jesi Mons. Gerardo Rocconi, Il Vice Presidente della Provincia Giancarlo Sagramola, la Dottoressa M. Illuminati in rappresentanza del SerT di Civitanova Marche, il responsabile del Centro Servizi per il Volontariato per la Vallesina, Mario Argentati, il Direttore della Zipa, Mario Bucci, l’Avvocato Antonio Mastri, la Sig.ra Tiziana Rossi, fervida sostenitrice dell’Oikos ormai da molti anni, ed altri benefattori dell’Associazione.
Il tutto si è svolto sotto l’occhio attento del Presidente dell’Associazione Oikos Don Giuliano Fiorentini e la “regia” del Dott. Claudio Cardinali, responsabile dell’Area Prevenzione e Centro Studi dell’Oikos.
“I Passi Ritrovati”: la cerimonia di “Graduazione” dell’Oikos
Sabato 20 dicembre 2008 alle ore 10 l’Oikos festeggia la Graduazione presso il Comune di Jesi, nell’Aula Consiliare, alla presenza delle autorità locali, civili e religiose. La cerimonia, denominata anche “I Passi Ritrovati” è la fine del programma psicosocio riabilitativo dei ragazzi che sono stati ospiti delle comunità di recupero. In questa occasione, ripetuta ogni anno a dicembre, i ragazzi ricevono pubblicamente un diploma e una spilla d’oro con l’emblema dell’Oikos: una casa. Quella casa che lasceranno non come persone perfette, ma come persone libere e critiche, con le loro caratteristiche individuali distintive. Al termine del programma di recupero i ragazzi hanno un’ esigenza in più: improntare la vita, se lo vorranno, ai principi e ai valori che hanno acquisito, e l’umiltà di impegnarsi per continuare a crescere.
Il programma di recupero, ispirato al Progetto Uomo, è strutturato in fasi, corrispondenti alle comunità di recupero: il centro Polifunzionale di Accoglienza, prima fase del programma, è il luogo dove si fermano quei giovani che, dipendenti da sostanze stupefacenti, decidono di darsi una chance per cambiare la loro vita e valutare la propria esistenza. In questa prima fase i giovani tentano di acquisire comportamenti non nocivi per sé e gli altri, di riappropriarsi della capacità di valutare il passato e programmare il futuro. La Comunità residenziale per il trattamento delle dipendenze, è la seconda fase. I giovani qui mantengono stretti rapporti con il contesto familiare, amicale e sociale nonostante si trovi in un luogo appartato per favorire la concentrazione degli utenti sulla rielaborazione della propria storia personale.
Terza fase del programma è il Reinserimento Sociale, dove si svolge l’attività più delicata della terapia. I giovani, gradatamente, dovranno arrivare ad essere capaci di badare a se stessi, reinserirsi nel tessuto familiare, sociale e lavorativo, riassumendosi per intero e in autonomia le proprie responsabilità di fronte alle scelte di vita.
Dopo la residenza nelle tre comunità il Progetto Uomo prevede una “fase C”, in cui i giovani vivono in una casa propria oppure tornano ospiti presso la loro famiglia, compiendo un altro passo graduale e definitivo verso la completa autonomia dal programma. La fase C termina con la Graduazione, cioè un momento in cui i giovani condividono, confrontano e verificano, con le persone che significativamente hanno accompagnato il loro processo di crescita, il grado di autonomia raggiunto, la capacità di interrelazione sociale e, soprattutto, il riconoscimento e l’apertura verso la dimensione spirituale. Sarà questo riconoscimento e il successivo incanalare la loro esperienza in un cammino spirituale a divenire l’antidoto a rischio di una eventuale ricaduta. Se la verifica da come risultato che il loro stile di vita non è molto distante dal precedente, il riconoscimento viene negato, si prende atto delle scelte operate dai giovani e si chiude il rapporto con il Programma Terapeutico. Per maggiori informazioni rivolgersi in sede Oikos, Piazza Federico II, 8 a Jesi.