Gli abbracci veri mi hanno riacceso il cuore
Oggi nello scrivere questa relazione per me è un viaggio nel tempo trascorso, da quando sono entrato in accoglienza ad oggi che sono arrivato alla fine del programma.
Sono passati quasi tre anni e a volte tutto questo non mi sembra vero, ricordando chi sono stato e confrontandomi con chi sono oggi.
Avevo perso me stesso, i miei occhi erano spenti, guardavano nel vuoto, quel vuoto in cui ero precipitato, diventando sempre più buio e freddo, il mio cuore non sentiva più amore.
Avevo smesso di vivere o peggio lo avevo rifiutato.
La mia anima era avvolta dalle fiamme, vivevo nell’inferno, nell’angoscia dei miei sensi di colpa, non riuscivo a capire cosa mi succedesse dentro, ero terrorizzato, non credevo di riuscirne e di essere capace di affrontare tutto questo.
Ho sentito il bisogno di parlare con qualcuno e mi sono rivolto a Dio, ho chiesto a lui perdono per tutto quello che io avevo fatto e che avevo bisogno del suo aiuto perché le fiamme erano enormi dentro di me.
All’inizio tutto questo era per la disperazione, ma poi con il passare del tempo ho sentito che il Signore mi aveva ascoltato e che mi stava vicino non facendomi sentire solo.
Oggi io credo sia stato lui a sostenermi in tutti gli anni bui della mia vita, che ho rischiato di morire sia per le sostanze sia per il mio modo di vivere, forse doveva andare così, affinché io potessi raccontare agli altri di lui per farli poi avvicinare Come le persone straordinarie che mi ha fatto incontrare e che mi hanno accompagnato nel mio percorso di programma e mi hanno sostenuto nei momenti più difficili come Don Giuliano, Aurora, Gianni, Simone e gli altri dai quali mi è arrivato un sacco di affetto, rispetto senza nessun giudizio.
Oggi a distanza di poco più di un anno, ricordo l’anno di comunità come il più bello e duro della mia vita, sono stati i rapporti di amicizia che ho costruito quel calore.
Quell’affetto che respiravo nell’aria, quegli scambi di abbracci veri, come per magia mi hanno riacceso il mio cuore e fatto ritrovare me stesso. Tutto questo mi ha ridato la vita e la forza di coraggio per affrontare il mio passato.
È stato un percorso molto intenso, mi sono sentito come arrestarmi di colpo da una corsa sfrenata stanca e senza meta, la quale era il mio scappare da me stesso, dalla mie paure, quelle paure che mi avevano fatto costruire un intenso muro che mi aveva sempre diviso dalla vera realtà, facendomi sentire incapace di riuscire a vivere una vita normale, di riuscire ad essere il protagonista della mia vita, di riuscire ad affrontare i miei sensi di colpa che mi hanno sempre lacerato dentro.
Grazie agli statici e soprattutto ad Aurora che mi è stata di un enorme aiuto, della quale io mi sono sempre fidato e questo mi ha permesso di tornare indietro nel tempo, tirando fuori tutta la rabbia il dolore, delusioni e abbandoni vissuti da quando ero piccolo sino alla rinascita.
Gli statici mi hanno permesso di riscoprire il valore della famiglia, rimettere in piedi un rapporto con i miei genitori che era ormai distrutto: che bello riassaporare i profumi e i colori della famiglia, che tra l’altro è stato di vitale importanza avere al mio fianco.
Oggi a quei miei unici preziosissimi genitori, voglio un mondo di bene: a differenza di prima, oggi glielo dico e riusciamo a parlarci, sentirci per telefono di come va, di cosa si mangia, come va il lavoro, questo ha un valore inestimabile.
La comunità mi ha dato tanto, ma la cosa fondamentale che oggi sento nella mia presa dì coscienza è che posso scegliere se far parte dell’inferno o del paradiso: io ho scelto di vivere, e l’altra cosa fondamentale è che io voglio bene e che sto imparando a volermene. Lavoro da più di un anno e riesco a portarlo avanti, anche se non dà tanto gusto, ma a volte per fortuna sì.
All’inizio ero spaventato per le mie poche esperienze avute, ero avvolto da una marea di sentimenti e difficoltà, dati sia dall’uscire dalla comunità sia dalle insicurezze personali, ma io ho creduto in me stesso.
Oggi ne sono fiero, come lo sono per la crescita professionale che ho raggiunto nel mio lavoro,prima ero sempre scappato dai miei sentimenti, oggi mi sono reso conto che non mi succede nulla e che riesco a starci dentro, anche se il dolore cerco sempre di evitarlo.
La cosa che più mi da autostima di me stesso è con quale impegno ho portato avanti l’obiettivo più grande mai preso nella mia vita, è un traguardo raggiunto molto importante per me.
Mi dà la forza e alimenta quella fiammella di speranza che arde dentro di me, mi aiuta a contrastare le mie paure; a differenza di prima non mi faccio più schiacciare, nel portare avanti tutte le responsabilità, come il lavoro, la casa, le bollette, la macchina che ho comprato. Sento che è nato un nuovo uomo, figlio, fratello, amico dentro di me. Ma con una grande paura, quella di me stesso, perché tutti i meccanismi vecchi e negativi sono sempre lì pronti per mettersi in atto, ma oggi riesco a riconoscerli e sto imparando ad accettarli per quello che sono.
Sento tanta difficoltà nel fare nuove amicizie, è vero che però io ho fatto poco per questo nel migliorarmi, mi sono dedicato troppo verso il lavoro e per andare avanti in questo periodo mi sono fatto bastare i rapporti che ho con i ragazzi che hanno fatto o che sono in comunità. Non è per niente facile fare nuove amicizie e tra l’altro sane per me, perché la realtà della maggior parte delle persone beve o fuma, vanno in discoteca e forse per loro tutto questo sarà pure normale e non gli crea problemi, ma non per me che ho un passato con un’esperienza così forte e calcata dalle sostanze e l’alcol.
Io credo tanto in quello che sto facendo e il desiderio più forte, oltre vivere senza sostanze è cercare di migliorare sempre la mia vita.
Dentro di me c’è spiritualità, il mio desiderio e quello di coltivarla perché sento che questo mi riempie di gioia e mi fa stare meglio con gli altri.