Sicuramente in questo periodo non è facile per me scrivere questa relazione, visto che la sto scrivendo di sera perchè è l’unico momento che ho a disposizione. Sicuramente le motivazioni di ingresso nel programma sono differenti da quelle che mi hanno fatto finire il programma e che mi porto dietro ora. Ero entrato in programma per darmi una ripulita, levarmi la terapia e poi uscire. Va beh la prima volta è meglio proprio non parlarne, perchè non lo so il motivo che mi ha spinto ad entrare, la seconda invece ero almeno convinto di levarmi la terapia e non fare cazzate, poi però qualcosa in accoglienza è cambiato, parlando con gli operatori mi sono accorto di aver veramente bisogno di aiuto è che il periodo dell’accoglienza non mi sarebbe sicuramente bastato: cosi ho deciso di andare in CT.
Beh sicuramente una delle cose per cui mi ha aiutato la CT è sul mio atteggiamento di presunzione, di superiorità e sul mio essere paraculo, cioè praticamente su me stesso e sicuramente uno degli aiuti più grandi l’ho preso nel confrontarmi con gli altri con gli operatori, anche se a volte facevo difficoltà ad accettare quello che mi veniva rimandato, lavorare nei gruppi statici e nei gruppi familiari mi ha aiutato parecchio. Del mio passato per accettare molte cose che ho fatto, o ancora meglio ad accettare di aver fatto degli errori per poi non farli di nuovo, essere chiaro con la mia famiglia: anche se e stata un po’ dura mi sta servendo oggi per rapportarmi in una maniera diversa, facendo delle riflessioni con loro: sicuramente questi sono i punti in cui mi a aiutato di più la CT.
Parlando del rientro, penso che sia la fase più dura d’affrontare; ricordo bene le sensazioni che provavo le prime volte che ero fuori, mi sentivo diverso dagli altri, un bambino, pieno di paure, paura nell’affrontare le ragazze,
nel tornare nella mia città.
Sicuramente in questo mi ha aiutato il legame stretto con alcuni ragazzi: questo mi è servito per farmi forza con loro nelle situazioni di bisogno, come il sentirmi fuori posto, inadeguato e inferiore agli altri. Poi però piano piano ho iniziato a stare meglio con me stesso, ad accettare i miei limiti o quelli che mi venivano imposti, ma oggi sono contento di quei limiti, perché mi hanno aiutato ad affrontare le difficoltà con le mie forze, senza l’aiuto di niente, all’ infuori di me e di questa cosa ne sono fiero, perche ora mi apprezzo per quello che sono, mi dò valore, apprezzo le cose che ho anche se non nego che è parte del mio carattere volere sempre di più.
Per questo ora lavoro sodo, ma non solo, mi creo i miei spazi per fare quello che mi piace, quindi la vita che sto facendo ora mi riempie, ma soprattutto mi soddisfa, che penso sia una delle cose più importanti per me.
Se devo parlare di obiettivi raggiunti credo che quello che volevo lo sto ottenendo sul lavoro, va tutto bene e dura, però piano piano sto anche creandomi un mio spazio e dei ragazzi che lavorano per me e vedere che ogni giorno migliorano mi fa felice.
Sicuramente anche grazie a questo lavoro posso essere più autonomo riguardo alle amicizie; mi sento con i ragazzi del rientro, ho un legame che mi unisce ad un ragazzo che per me è un vero amico. Poi ho anche amicizie esterne con cui mi vedo tutte le sere: sono i ragazzi con cui lavoro, non passa sera che non ci sentiamo e facciamo due chiacchiere insieme. Anche con mio fratello ultimamente va meglio e così parliamo di più non solo di lavoro, ma anche di ragazze e dei problemi della giornata e questo mi fa stare bene.
Riguardo all’affettività sicuramente adesso non voglio una relazione seria e quindi mi diverto, a volte però gioco anche con i sentimenti degli altri e questo non va bene, ho fatto degli sbagli e riflettendoci meglio non mi sono
comportato bene per niente.
Per ora prendo la mia affettività un po’ alla leggera, ma sono consapevole di questo, più avanti vedrò.
I valori e la coerenza: sicuramente so che mi impongo delle regole e le porto avanti, a volte anche andando contro la non voglia, perchè devo farlo; so che con me stesso devo essere duro, perchè altrimenti rischierei di ricadere nel mio meccanismo.
Devo dire che mi riconosco una gran coerenza, certo non su tutto, ma con me stesso sì: la coerenza sulle scelte o su una decisione presa, finora l’ho portata sempre avanti ed è grazie a questo se oggi mi trovo qui a leggere questa relazione senza aver avuto inciampi ed ora più che mai ho capito che per andare bene devo impormi le cose.
Per quanto riguarda
l’ambiente familiare, sicuramente mi sono accorto di aver bisogno della mia indipendenza e dei miei spazi; sicuramente la mia famiglia in questo periodo mi ha aiutato molto standomi vicino e facendomi sentire che ci sono. A volte mi hanno anche aiutato economicamente, in dei momenti che mi sono trovato in difficoltà, comunque so che ci sono e questo mi fa stare bene. Riguardo
alla fiducia penso di averla guadagnata comportandomi bene nelle scelte e parlando con loro di quello che volevo fare rispetto la mia vita. Sul modo in cui porto avanti le mie relazioni so che avrebbero da ridire, però adesso, come ho già detto, non mi sento di affrontare una relazione seria e quindi dovranno aspettare ancora un po’. Con mio fratello ci sono alti e bassi tra di noi: poco tempo fa ho fatto un gruppo con lui rispetto a quello che gli scatenavo io, non è andata male, adesso sembra che andiamo più d’accordo: sicuramente è una cosa che andrà a migliorare con il tempo o almeno lo spero.
Per quanto riguarda l’alcool, devo dire che forse un po’ all’inizio ne subivo di più il limite di non poterlo fare e così limitandomi ad uscire perché prendevo come scusa l’alcol, mi dicevo (tanto non posso bere cosa vado a fare). Poi però andando a ballare o nei locali senza bere, mi sono accorto che molte altre persone non bevono, ma soprattutto che potevo divertirmi ugualmente, poi
questo non vuol dire che a volte non vorrei avere bevuto, o che in delle situazioni mi sono sentito a disagio, però ho cercato di superarle, accontentandomi dì come sono fatto, ma soprattutto quello che mi ha aiutato, sicuramente razionalmente è stato il non confrontarmi con gli altri che avevano un’allegria data dall’alcol e accettando il mio limite, che sicuramente dovrò portare avanti anche in futuro per me.
I miei punti di fragilità: so che ci sono molte cose che mi fanno sentire fragile e indifeso, uno di questi è proprio il sentirmi diverso dagli altri, spesso mi sento indifeso come un bambino pieno di paure e di insicurezze, ho paura sempre di essere ferito, sia nella sfera affettiva o nell’amicizia, o di essere preso in giro dalle persone a cui tengo e a cui voglio bene.
Sicuramente sui sentimenti posso permettermi di più, perchè proprio questa paura di essere ferito a volte non mi fa essere come vorrei, tenendo sempre un po’ le distanze.
I miei punti di forza: sicuramente una è la testardaggine che ci metto nel fare le cose per ottenere quello che voglio,ma il punto di forza, anche se a volte è dura, è che la vita che sto facendo mi piace, ho imparato ad apprezzare anche le piccole cose, per esempio andare al mare la mattina o se mi va in palestra, e poi andare a lavorare nel pomeriggio.
Un gran punto di forza è proprio sentirmi libero fare quello che mi piace ed essere gratificato personalmente per quello che faccio, ma sicuramente quello che mi spinge ad essere felice e ad andare avanti è il non essermi scordato della vita che facevo prima, come vivevo prima.
Questo penso che per me è uno dei punti di forza più grandi, essere libero.