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Voglio vivere anche se ci sarà da soffrire
Ho iniziato questo programma grazie a mia madre, che mi ha spinto molto ad entrare; io fuori ero arrivato al limite, ma da solo ancora non sarei entrato, ma c’era comunque in me la voglia di cambiare.
Mi sono poi convinto quando vidi due persone che conoscevo cambiate completamente e mi sono detto che anche io potevo farcela, perché non era più una vita quella che facevo,che forse non lo è mai stata.
Sono entrato in accoglienza con il mio primo obiettivo, di starci il meno possibile perché ad allora non mi sentivo ancora un tossico, o non lo volevo vedere perché avevo su una bella immagine.
Rimasi solo per un mese, però già mi ero legato ad alcuni ragazzi e soprattutto ad Angela: ricordo ancora oggi quando piansi tra le sue braccia dopo aver sentito mio fratello per telefono.
Erano anni che non piangevo con qualcuno e sinceramente non ricordo di averlo mai fatto prima. Quando sono andato in c.t. non conoscevo nessuno, ma soprattutto non sapevo quello che sarei andato a fare, però mi fidavo.
Con babbo che figata!
Ho 27 anni, un ragazzo semplice e alla mano. Fondamentalmente sono un insicuro e questo è un lato importante di me perché è alla base di tanti aspetti del mio carattere. Tendo a credere poco in me stesso e ad avere poca fiducia in me e questo mi porta a vedere gli altri sempre migliori di me, a sminuirmi e a volte a vergognarmi nel mostrare qualcosa di buono che ho fatto, considerandola sempre poca cosa rispetto a ciò che gli altri fanno.
In un circolo vizioso questo è causa e conseguenza del fatto che difficilmente mi espongo, dico la mia, faccio delle scelte individuali seguendo quello che io penso (ma io penso?).
In realtà l’unica scelta incosciente che faccio è di non scegliere e mi trovo che anziché vivere la mia vita vivo la vita che il caso mi offre, vivo la vita dei miei genitori, degli amici che frequento, della ragazza con cui esco.
Sono timido ma questo è dovuto più alla mia insicurezza e paura di affrontarmi che a una timidezza vera e propria. Non affrontandomi mai le poche volte che lo faccio mi scontro con mille paure. Paura di sbagliare, paura di non essere all’altezza, paura di essere giudicato e di non essere accettato.